Dante 700

1321 – 2021. 700° anniversario dalla morte di Dante Alighieri.

Il 2021 è l’anno in cui si celebrano i 700 anni dalla morte del Poeta Dante Alighieri e tutta l’Italia si prepara a festeggiare questa ricorrenza.

Anche Verona, la città che per Dante fu “primo refugio e ‘l primo ostello” dopo l’esilio da Firenze, commemora lo scrittore che, in molti passaggi della sua Divina Commedia, parla della famiglia che in quegli anni governava la città, i Della Scala e ne richiama il loro territorio.

Se un bel giorno infatti, vi capita di passare da Camposilvano (nel Comune di Velo Veronese) e magari di avere con voi la Divina Commedia, accettate il nostro consiglio: entrate nel Còvolo, sedetevi e leggete l’Inferno. Vi sembrerà di essere nel mondo raccontato da Dante Alighieri.

Ebbene sì. Secondo un’antica tradizione, Dante avrebbe visitato il Ponte di Veja (a Sant’Anna d’Alfaedo) e il Còvolo di Camposilvano e si sarebbe ispirato a questi luoghi per descrivere l’Inferno della sua Commedia.

Ma partiamo dall’inizio e ripercorriamo il viaggio di Dante sui Monti Lessini.

Il Poeta, esiliato dalla sua città, giunge a Verona nel 1302 dove è ospite degli Scaligeri.

Immaginatelo salire la Torre delle Campane, l’attuale Torre dei Lamberti, e contemplare in lontananza le colline ed i Monti Lessini coperti di boschi.

Immaginatelo salire in Lessinia insieme ai Della Scala lungo l’antica strada del Lessino che, passando da Montorio, conduce a San Rocco di Piegara.

Immaginatelo rimanere affascinato da questi luoghi e dal Còvolo di Camposilvano (da “campo”: zona abitata e coltivata dall’uomo e “silvano”: circondata da selve oscure), così vicino ai domini scaligeri e ben conosciuto dai fattori che salivano a riscuotere gli affitti. Oltre ad essere nota per la sua grandiosità, questa grotta lo era per la quantità di ghiaccio che si formava e che rimaneva anche in estate e che permetteva quindi la conservazione di alcuni cibi. Ed ecco che, probabilmente colpito da questo fenomeno naturale, nel descrivere la prima zona di Cocito, la Caina, Dante pone i traditori dei parenti proprio nel ghiaccio.

L’entrata nell’inferno ricorda la discesa nel Còvolo dove, nell’ombra, una sensazione di freddo e di umidità vi avvolge… Proprio in quel luogo, quel lungo riparo sotto roccia, che potrebbe aver suggerito la struttura a cerchi.

Spingetevi più in giù verso il belvedere e, se vi guardate attorno, rimarrete impressionati dalle imponenti pareti del Còvolo che si ergono davanti a voi. Ma soprattutto guardate in basso: l’accumulo dei detriti visti da lì sembrano proprio addentrarsi nelle viscere della terra.

Prima di allontanarvi da questo luogo magico, fermatevi ad ascoltare con attenzione… Potrete ancora sentire Agostino Corradi raccontare e recitare a memoria la Divina Commedia, come si faceva agli inizi del ‘900, nelle serate d’inverno, in una stalla in Contrada Kunech.

Ma non solo Camposilvano. Secondo la leggenda, Dante ha viaggiato anche in Valpolicella e pare che abbia visto nella magnificenza del Ponte di Veja un altro spunto per la sua creazione. Se fate un giro da quelle parti, potete ancora trovare quello che viene indicato come “il castagno di Dante”, sotto l’ombra del quale probabilmente scrisse i versi delle Malebolge.

 

 La Lessinia Ieri Oggi Domani

Quaderno culturale n. 31 - 2008 

Le leggende di Dante a Verona

Alessandro Anderloni dedica una serata al Poeta Dante Alighieri e al suo particolare legame con il nostro territorio, la Lessinia. Un viaggio da Verona, al Covolo di Camposilvano al Ponte di Veja, attraverso i Canti della Divina Commedia.

Alessandro Anderloni dice Dante

Alessandro Anderloni racconta Dante e la sua Commedia!

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